Quanto male fa questa foto qua

Essere reporter oggi è a portata di mano. Della tragedia del Giglio ci sono oltre alle informazioni dei soccorritori di ogni corpo e preparazione anche i video dei passeggeri dove urla, preghiere e terrore diventano fotogrammi di memoria collettiva. Forse per un atto dovuto il Comandante De Falco ha informato il suo collega interlocutore che stava registrando la chiamata, un tentativo di metterlo davanti alle tanto amate ed odiate telecamere prima che i fatti generassero il collegamento fra un cognome ed una attitudine del Paese.
Se oggi un qualsiasi coordinatore alla catena di montaggio, un benzinaio, un panettiere si sentisse rivolgere da un suo superiore o pari l'affermazione "sei uno Schettino" di sicuro non è un complimento.  Tante volte nei miei trascorsi di educatrice ho detto a  ragazzi/e incantevoli "ti affiderei mio figlio" ed alimentato  altrettanti tentativi di mettere in mano incarichi e  piccole responsabilità per fargli maneggiare la consapevolezza di un credo antico:"chi sa fare sa comandare".  Le banche fanno lo stress test, si parla sempre più spesso del merito come parametro di riferimento per l'ascesa ai piani di comando, i curriculum vitae si scrivono per certificare la somma delle esperienze in un determinato settore ed è per questo che deve essere sfuggito qualcosa a qualcuno se un Capitano di una nave da quasi 300 mt che viaggia nei nostri mari si perde d'animo come un allievo alle prime armi che ha fatto solo tante ore di simulatore alla guida, magari i sottoposti, invece di  mormorare "il capo è un cretino", esporsi con senso civico ed etico e segnalare a chi può fare qualcosa prima che sia troppo tardi, qualunque sia l'ambito di competenza. La foto di uno degli orgogli della nostra cantieristica  navale  inclinato di quasi 90° mi fa correre il pensiero a tutti i Comandanti quotidiani a cui affidiamo le nostre vite. A chi  ha vissuto  in città di mare con aliscafi e traghetti che portano da una sponda all'altra persone, mezzi pensanti, auto e treni scatta automatico chiamare "Regina" un transatlantico di passaggio nel porto senza contare che i veri "Re" del mare sono i capitani con le mostrine sudate dal lavoro  un po' come gli autisti del bus: ordinari eroi silenziosi che si districano fra auto in doppia fila e qualche deficiente di troppo nella catena di comando. Il marasma economico  è mondiale, siamo vacanti di vacanze, ed una Crociera resta sempre una avventura piacevole da intraprendere sotto sotto anche secondo  il datato articolo di Michele Serra.  Ovunque una tragedia collettiva  o individuale generi un brutto ricordo e delle vittime la cosa più opportuna da fare a mio parere è eccellere in generosità e prontezza magari senza il proprio nome sulle pagine dei quotidiani, in una hastag su twitter o una fan page di facebook.

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