Riduzione minimi termini

In alcune formule matematiche minimizzare agevola l'ottenimento del risultato, fra le persone questo non è traslabile. Ho raggiunto il livello di saturazione delle conversazioni in cui l'etichetta, la classificazione, l'indentificazione della persona è contenuta riassunta e qualificata  nel suo lavoro, nel genere di appartenenza, nell'hobby o nella provenienza geografica. Far notare, coi propri mezzi, che si sta subendo una riduzione ai minimi termini, il più delle volte scatena reazioni al vetriolo.
Dialogare con possenti e virtuosi cavalli coi paraocchi: se gli allarghi l'orizzonte si terrorizzano.

Tutta la merda concima, forse

Sicura delle mie idee  poco mi importava piacergli  per forza, conoscevo bene chi sabotava ogni mia iniziativa, avversari per partito preso che aggiravo come boe in una regata.


Quando i nemici sono più onesti degli amici, quello è il preciso momento in cui la pugnalata alle spalle e già carica.

 Quanta piccolezza, quanta miseria, da quelle bocche che traboccavano di salmi e istruzioni di vita. Non mi aspettavo nessun bene, ancor meno  mi sarei aspettata tanto male. Mi sarebbe bastata l'etica professata. Avete elargito la vostra generosità a chiunque, e dopo anni con la stessa passione a lavorare fianco a fianco per un'unica missione, dalle vostre fogne sotto il naso uscì la sentenza senza mai avermi affrontata o affiancata: "se devi cacciarla cacciala, non gliene frega niente a nessuno".
 Oggi grandiosi pezzi di merda, che se vi siete voluti al massimo siete coproliti, dichiaro la vostra totale sconfitta:  il Bene Supremo vi ha solo usati per farmi ascoltare il mio cuore, farmi sganciare da un covo di serpi ammazza serpi, e portarmi dove, a mille chilometri di distanza posso ancora far germogliare speranza.

Se mentre leggi questo post sei o conosci qualcuno che sta attraversando un momento in cui sei circondato da merde dai sorrisetti ipocriti ti incoraggio: "lascia stare le merde, non impastarci ancora le mani. Il Bene Supremo le sta usando per concimare. Loro restano merde, tu diventi un fiore"

Pianoforte a 4 mani

E tutto diventa leggero. E tutto diventa palpito.

Den e quel suo profumo d'infinito.

Un infinito che accarezzi, che sfiori col fiato sospeso, che speri, di più, che credi di avere a portata di mano, e che invece è sfuggevole come sabbia fra le dita...

Sabbia che veste la spiaggia, sassi piccolissimi nati chissà dove, parti di immense montagne fra pioggia e correnti.

Sfugge via il senso dell'immenso solo a chi ne percepisce la presenza.
Chi lo teme chiude la sabbia in clessidre. 
Chi lo ama si fa sabbia per giocare con le onde.

Den Mazzolini e Irene Spadaro

Tutto questo nasce sulla bacheca di Dennis, pensavo di essere fuori luogo e lui mi ha restituito il coraggio della condivisione artistica, pubblicando la risposta che timidamente ho scritto in forma privata. 

L'arte non è mai fuori luogo (Den Mazzolini)

Semplice sapienza


Vestì i suoi sandali per recarsi dal Maestro.
"Mi sono ferito"
Senza indugio il Maestro consigliò acqua e sale.
"Mi sono fatto male, sono tutto un dolore"
Preciso il Maestro lo esortò ad esprimersi meglio,  sfruttare al meglio ogni minuto che il Maestro gli stava offrendo indicandogli nell'arnica la  via per il suo benessere.
Si congratulò con l'allievo per la raggiunta capacità di cercare in se stesso la causa del male nei suoi sintomi, ricordandogli che silenzio e digiuno sarebbero sicuramente stati utili per rafforzarlo nel suo cammino. Infine il Maestro scelse dal suo sapiente cuore una frase, quella che per il Maestro era ciò che realmente necessitava ascoltare.
Ringraziò salutando come di dovere.
Corse a perdifiato a casa di un amico semplice.
Quello sentì i passi frenetici a distanza e gli aprì la porta prima che potesse bussare.
Senza chiedere, spiegare, aggiungere lo abbracciò.