Politica




La politica del "Padre Nostro" è quella in cui mi riconosco. Le maniche rimboccate quando qualcosa mi è sgradita al cuore. L'accoglienza e la cura per il prossimo che usava Caterina Carolina Morvillo (bis nonna): "mi adopero per tutto quello che riesco a raggiungere, dove non arrivo chiedo, tutto quello che farò (ascolterò, accoglierò) per te resterà nel dialogo fra i nostri cuori, tutti possiamo aver bisogno e chiedere non è vergogna, la sera dietro la mia porta (non solo quella coi cardini e il numero civico) c'è la mia famiglia". Credo nella vitalità benefica dell'Innoquità (San Francesco, Ghandi, Alessandra Atti), celebrando ogni giorno Fratello Sole e Sorella Luna, così, giusto per ricordare chi sono i miei parenti più stretti. Esimo il mio agire dalla ribellione: rispondere con una altra guerra ad un conflitto porta solo altri morti di ogni ordine e grado. Se devo forgiare qualcosa con il fuoco, scelgo strumenti di dignità e riscatto. Le armi le lascio agli inermi di Spirito. I burattini che amo si chiamano "Pupi". Gli unici fili che mi porto addosso sono tessuti con le storie vissute ed il bene scambiato, resi resistenti alle intemperie dalle lezioni di vita.  Quando mi hanno chiamata ribelle è stato solo per mancanza di termini nel vocabolario. Sono una disubbidiente che si nutre di gratitudine sempre fragrante. Esercito il coraggio della pace. Mi piacciono le bandiere al vento per trovare quali colori hanno in comune popoli, quartieri, contrade che non si sono mai incontrate.