Cartolina dalle Lettere

Tutte le lettere dell'alfabeto si spintonano, vogliono esserci. Antichi e sconosciuti caratteri ed ideogrammi rumoreggiano fra i filamenti della doppia elica. Ciascuno col suo verso, delineato dal proprio segno. Fremono in attesa di essere impressi, espressi, catapultati dal cuore in aria.  Alcune  lettere si consorziano per essere scelte come parole già pronte, fornite di senso compiuto, ma un attimo dopo tornano al loro primordiale scompiglio. Nessuna parola, nella sua carica etimologica, si sente al fine in grado di tratteggiare l'infinito che i miei occhi raccolgono. Un micro vortice genera il cucchiaino nel mare bruno d'arabica, un tornado fra le lettere ed i brividi. Una tua carezza, le lettere si acquietano in ordine sparso. I segni di interpunzione vigilano sulla bocca, per sbarrare l'uscita delle lettere furfanti, che davanti al tuo "cosa pensi?" compongano un imbarazzato e menzognero "niente", che fa fiammeggiare le altre lettere escluse dal dono di presentarsi  al tuo cospetto. Deglutisco il fruscio che crea la loro cartolina. Delegano alcune lettere per farmi giungere  il loro corale: "lascia parlare i sensi".