Danzano le mani


Danzano le mani dai polpastrelli al polso
libere ed intrecciate sulla linea della vita
raccontano l’un l’altra che non è finita.
I dorsi scivolando, fra i palmi la saggezza
non più in là del viso si slancia una carezza.
Un ritmo in levare accelera la danza
passione ed allegria impregnano la stanza.

Si intrecciano le dita stringendosi più forte
evapora silente il mormorio pungente.
Reciproche e ricche di storia
si agganciano senza catene
libere ancora di vivere e di raccontare
a tutto il resto del mondo che beve dalle mani
di un semplice racconto, di uno sguardo in mezzo a mille
per toccare quelle mani avrei fatto scintille.
Vince l’ultima paura quel suo gesto inatteso
nella danza lancia il mio cuore a respirare su nel cielo
e nella ricaduta soffice e leggera
ritrovo nei sui occhi il coraggio di primavera.
Di chi ha vinto il gelo e ne conosce le salite
con nostalgia mi abbraccia nasconde le ferite
di un tempo che è stato tra fanciullezza e incanto
ma non è questo il tempo di sciogliersi nel pianto.
Danzano le mani dai polpastrelli al polso
non so dove mi portano non mi importa il percorso
lascio tutte le mappe ai poveri disillusi
che quando il cuore batte ne restano confusi.
Danzano le mani anche adesso che son lontane
quanti visi fai ridere allegri come fontane
alla piazza il brio, al viandante la sorgente
le tue mani sul mio cuore e non mi importa niente. 

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