Fuori codifica

Mi ritorna in mente una famiglia del quartiere dove sono nata i cui figlioli erano un flagello per l'Oratorio domenicale. Garantivano risse e bisticci, impossibile parlare loro di rispetto degli altri e non poche volte vennero allontanati per azioni di deliberata violenza.
Non sono mai riuscita a trattarli come degli appestati, come gli inquinatori dello spazio in cui operavo. Gli lasciavo fare le battute sulle mie tette via via più grandi anche perché un istante dopo arrossivano. Brutta gente, non li frequentare, stai alla larga.
Una notte strillò il campanello di casa con una certa veemenza. Mi affacciai distinguendo uno di loro accompagnato da un Carabiniere. Invitata a scendere mi accertai che stesse bene e fui invitata a seguirli.
Hanno tentato di rubarmi lo scooter 50cc un Aprilia Amico viola e blu (furba io che lo lascio fuori con solo una catena), ma i ladri  dileguatisi  prima dell'arrivo dei carabinieri in pattuglia, lasciarono spazio all'unica deduzione possibile trovando lui da quelle parti.
Non sporgo denuncia nei suoi confronti, so che non lo farebbe mai, come lo so? Lo so e basta!
Da lì in poi non potei più  usare lo scooter  scassinato.
Qualche tempo dopo la mamma del ragazzo scovato il mio numero telefonico fisso chiamò per cercare di ringraziarmi. Non mi trovò ma nacque un sodalizio di cortesia fra lei e la mia mamma. 
Quando racconto quel che è il filo rosso del mio modo di essere, di promuovere la dignità dell'altro, di prendermi cura di quella porzione del tutto che non sfocia in malattie o disturbi DEVO specificare che NON ho una laurea, che NON sono una gran serie di qualifiche per cui altri hanno studiato.
Oggi  mi torna in mente quella famiglia, che ha dormito almeno una notte in più senza il pessimo risveglio di un figlio che ancora una volta si è messo nei guai per opera di una che NON fu e non è tante cose.

Nessun commento:

Posta un commento