Preferito

Non avevo un cantante preferito.
Mi facevo andar bene i Pooh, Lucio Dalla, i Duran Duran (per cui tutte le mie compagna di classe svenivano), Giosi Cento, Franco Battiato, Giuni Russo e quello che passava la radio. In casa dischi dedicati alla mia età erano una raccolta dello Zecchino d'Oro degli anni '70.
Non avevo un film preferito.
Mi piace ogni tanto rivedermi "una donna in carriera" come oggi le trasformazioni di Andrea in "il diavolo veste Prada" offrono suggerimenti e stimoli, nonostante il film in cui ogni volta scorgo un dettaglio diverso è "La nona porta" film che mi costrinsero a vedere al cinema e di cui mi appassionai dal primo piano sequenza sulla collana dei libri della sigla iniziale.
Non avevo e non ho una squadra di calcio preferita.
Mio fratello è juventino, io sostengo con il cuore solo la Nazionale Tricolore in qualsiasi specialità sportiva si esprima. Distinguo un fuorigioco da un calcio d'angolo, posso dire "quando giocano i nostri" se parlo del Bologna che ha gli stessi colori sociali del Catania e del Barcelona.
Durante i Campi Animatori ero in presenza dei miei amici d'avventura, quelli con cui più condividevo spiritualità e passione educativa di sicuro questo non bastava a farmeli preferire come comitiva in quelle settimane ed ancor meno come commensali dato che potevo avere occasione di confrontarmi con altre realtà ed esperienze di luoghi non prossimi al mio territorio di competenza.
Nei primi anni a Castelmaggiore (BO) sotto casa mia c'erano due bar quasi identici. Uno di fronte all'altro. In base all'umore decidevo quale eleggere per un cappuccino, una cioccolata, un bicchiere di vino. Ad ogni modo non esiste luogo in cui io, seppur salutata per nome possa ordinare "il solito".
Preferire nelle mie corde è l'altra faccia dell'escludere, anzi direi proprio sono fratelli siamesi attaccati per il fegato. Diventa difficile, dicono alcuni, farmi un regalo. Da una parte perché mi piace viaggiare essenziale e, per lungo tempo, la mia casa e la mia macchina sono stati ambienti attrezzati per poter prontamente rispondere ad esigenze del prossimo, quei posti in cui c'è tutto e diventa impossibile arricchirlo con qualcosa. La lumaca è il mio animale totemico, non il mio gadget preferito. Nel ripiano inferiore a quello dedicato al parcheggio lumache c'è un piccolo bosco di elfi che forse smantellerò per fare ulteriore spazio ai minerali grezzi tanto colorati e dalle varie proprietà.
A volte porto l'orologio, sempre lo stesso da anni anche se ne ho alcuni che mi piacciono tanto.
Preferire per scegliere nella massa per me equivale ad eleggere a numero uno. Un po' come un continuo gareggiare fra tutti gli oggetti ed i luoghi. Talvolta una canzone va in loop nel mio ascolto ma questo non ne fa la preferita. Fiorella Mannoia è una interprete di testi che sono molto nelle mie corde, ha una voce bella sempre non solo negli acuti come per molte cantanti e, magari un giorno, quando interpreterà un testo di Carmen Consoli con un intero staff di musiciste donne, potrei dire che è lei la mia preferita. Eppure ogni giorno scelgo, escludo, eleggo e raccolgo quello che è comodo per il mio viaggio, quel che mi procura uno stato di benessere, un feel good che faccia da musica di sottofondo al "da farsi".
Adesso scrivendo mi rendo conto della data: 10 anni fa arrivavo in terra bolognese con molto poco sostengo e tanta voglia di fare la differenza nei miei giorni.
E per quanto faccia tanto l'accogliente in fin dei conti, eleggo le mie preferenze quando taglio corto con chi non regge trenta minuti di conversazione, scarto dalle mie preferenze brani musicali che sono in alta rotazione in radio, promuovo sul mio comodino un libro rispetto ad un'altro.
Posso dirlo con la nuda sincerità che tanto bene mi veste: Preferisco me, con tutte le mie contraddizioni e quella testarda volontà a sorridermi.

1 commento:

  1. Molto bello Irene, in alcuni passaggi mi ritrovo moltissimo. Anch'io spazio moltissimo e non ho un'unica preferenza in moltissimi campi. La frase conclusiva poi è straordinaria!

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