Ne ho cantate di preghiere a cieli falsi e inutili
implorando sole a chi rispondeva sempre "adesso no".
Con l'anima che sbatteva contro veli di ipocrisia
duri come pietre sui desideri e l'armonia.
Balbettavo quel cinguettio di generosità
e finché è comodo ricevevo dei "vieni qua".
Poi tanta scienza a dirmi come essere e come no
a tutte le mie domande con il corpo rispondeva "boh"
Un dolore fra le ossa chiede di muovermi ancora
di non aspettare la bonaccia dell'aurora.
Saranno la tenebra e la luna a vestirmi le spalle ed i capelli
raccolgo dalle ciglia i miei amabili frutti più belli.
Voglio arrivare al nord passando da sud
voglio credere a quei talenti che ho sotterrato
Si lo voglio, mentre serpeggi nella mia testa a mordermi il cuore.
Indolenzita fin dentro per quello che ho accettato di cedere
piagata alle ginocchia, negli occhi io voglio credere!
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